Pillole di verità.
Grillo si candida. Peccato non conosca le regole elementari del gioco.
Grillo non sa che per candidarsi bisogna essere iscritti al partito, non sa che lo statuto del Pd prevede che ci si debba iscrivere nel circolo più vicino al proprio luogo di residenza o di lavoro, e non in Sardegna come lui, in queste ore, sta cercando di fare.
Soprattutto non sa che lo statuto del Pd all’articolo 9, comma 3 specifica:
Possono essere candidati e sottoscrivere le candidature a Segretario nazionale e componente dell’Assemblea nazionale solo gli iscritti in regola con i requisiti di iscrizione presenti nella relativa Anagrafe alla data nella quale viene deliberata la convocazione delle elezioni.
Quindi, lo statuto del Pd permette di candidarsi solo a chi era iscritto alla data dello scorso 26 giugno.
Innanzitutto ignorante, solo dopo anche pagliaccio.
…e chiamiamolo per nome questo “si trovi qualcosa da fare”.
Grillo questa volta supera se stesso; esibizionista e megalomane, come del resto per tutto quello che fa, quello che dice, questa volta si sente perseguitato senza essere perseguitato. Teme la chiusura del suo blog senza che mai nessuno l’abbia minacciata. Un buffone insomma, un pagliaccio i cui numeri riescono sempre meno. E più il pubblico inizia a capire il trucco e più lui la spara grossa, e più la spara grossa e più diventa ridicolo nel disperato tentativo di far parlare di se, di tenere in caldo la sua platea.
Dopo l’abbaglio ecologista, dopo la finta persecuzione a quando la prossima?
Dai, siamo impazienti; in fin dei conti nasci comico no?
Beppe Grillo e la sua ultima palla. Leggete qua.
Il Ferdinando 