Archive for gennaio, 2009

Plastico PD

22/01/2009

Mentre alcune Regioni di Sinistra – il Piemonte con Bresso e Chiamparino e l’Emilia con Tiziano Corridori – esprimendosi sul caso Englaro, decidono di rispettare il valore di una sentenza, avvertendo quindi tutto il peso, e del caso umano ma anche della ferita profonda che diversamente si sarebbe inferta allo stato di diritto, ieri il PD, stretto nella morsa dei veti incrociati tra teodem e laici, sul testamento biologico decideva di non scegliere.

Questa è anche la rappresentazione plastica della distanza che intercorre tra due mondi diversi, due modi diversi di fare la politica.

Da una parte coloro che, dovendo amministrare Strutture-Città-Province-Regioni, si confrontano ogni giorno con i problemi, i fatti, le persone, riuscendo pertanto ancora a fiutare l’umore della propria gente, a conservare il coraggio di compiere delle scelte precise.

Dall’altra invece chi, non avendo il peso (ma neanche la passione) della gestione diretta e quotidiana dei problemi e perché ormai completamente avviluppati nelle maglie della lotta intestina al partito, smarrisce del tutto il contatto con le cose vere, con i drammi e i dolori del giorno dopo giorno, divenendo completamente sordo a quello che proviene dalla società, dalla sua gente, da quella stessa gente che in quel partito ha riposto speranze e sogni. Da quella gente che chiede decisioni e scelte precise. E così tutto passa, inevitabilmente, dal frullatore della lotta politica, restituendoci una maleodorante poltiglia.

Il primo giorno di Obama

22/01/2009

Pure a volerla vedere solo dal punto di vista dell’efficienza operativa, della quantità di lavoro svolto e senza tener conto della valenza più squisitamente politica, nella giornata di ieri, Obama, faceva ciò che in Italia si fa in un anno.

Guantanamo: L’ordine di chiuderla entro il 2009. L’ordine di congelare casi in sospeso per 120 giorni. Il Pentagono riesaminerà completamente le procedure per la detenzione dei prigionieri accusati di terrorismo.
Medio Oriente: Obama chiama tutti i leader mediorientali affermando di voler collaborare per stabilire una pace duratura.

Norme etiche per la trasparenza dell’amministrazione: L’accesso ai documenti federali viene ampliato. Congelati gli stipendi dei collaboratori che guadagnano più di 100.000 dollari all’anno. I membri dell’amministrazione non potranno accettare regali da nessuna delle lobby americane.

Segretario di Stato: Hillary Clinton diventa ufficialmente segretario di Stato Usa

Il Federalismo sulla fiducia

22/01/2009

Veltroni: Quanto costa il federalismo fiscale?

Tremonti: Difficile dare cifre, ma il federalismo non aggraverà la crisi. Non sono formule meccaniche come nei sistemi semplici, ma compongono un sistema olistico come il corpo umano; interagiscono tra di loro essendo interdipendenti e coniugate. Le variabili che devono essere conteggiate per formulare il calcolo sono un numero elevatissimo.

Forse è la volta buona

21/01/2009

bresso“Una tragica storia non più sopportabile dal punto di vista giuridico e umano”


“Viviamo in un paese in cui non si rispetta più neppure una sentenza della Corte di Cassazione e tutto diventa materia di lotta politica”

Ecco, queste sono le principali motivazioni che hanno spinto il governatore piemontese Mercedes Bresso a prendere posizioni sul caso Englaro. Sono, in fin dei conti, pensieri normali, in un certo senso persino ovvi. Eppure in Italia questa donna andrebbe fatta Santa.

20/01/2009

Dente – Baby Building

Una magnifica giornata

20/01/2009

obama4

Grido di dolore

19/01/2009

“La clinica convenzionata Città di Udine ha comunicato venerdì scorso che non potrà effettuare l’intervento richiesto dalla famiglia Englaro e autorizzato dalla Cassazione, per porre fine alla vita vegetativa di Eluana a diciotto anni di distanza dal suo inizio. La suddetta clinica era disposta ad eseguire ciò che la famiglia voleva e che la magistratura aveva autorizzato, ma ne è stata impedita dall’intervento del ministro Sacconi il quale ha minacciato di far cessare i rimborsi dovuti alla clinica per le degenze dei suoi clienti, costringendola quindi a sospendere la sua attività.

La decisione d’un ministro ha cioè la forza di impedire che una sentenza abbia corso. Si tratta d’un fatto di estrema gravità politica e costituzionale, di un precedente che mette a rischio la divisione dei poteri e la natura stessa della democrazia. Poiché si invoca da molte parti una riforma della giustizia condivisa con l’opposizione, a nostro giudizio si è ora creata una questione preliminare: non si può procedere ad alcuna riforma condivisa se non viene immediatamente sanata una ferita così profonda. Se la volontà politica di un ministro o anche di un intero governo può impedire l’esecuzione di una sentenza definitiva vuol dire che lo Stato di diritto non esiste più e quindi non esiste più un ordine giudiziario indipendente.
Non c’è altro da aggiungere per commentare una sopraffazione così palese e una violazione così patente dell’ordinamento costituzionale.

Questo scriveva Scalfari su Repubblica di ieri e non si può che essere d’accordo. A saperlo leggere, quello che è accaduto è di una violenza inaudita: in un solo gesto salta irrimediabilmente quella separazione di poteri di cui tanto ha bisogno una democrazia funzionante. La Politica asservita alla Chiesa che, con un meccanismo non molto diverso da quello mafioso, estorce comportamenti alla società sino a, di fatto, impedire l’esecuzione di una sentenza definitiva, è una politica che istiga alla sovversione, che calpesta le regole minime di civiltà, che fa carta straccia della Costituzione.
In un paese normale, una politica così spregiudicata avrebbe portato nelle piazze milioni di persone, avrebbe dato il là a un’opposizione pronta a intraprendere la più vera delle battaglie civili.
E invece il mio è un paese tramortito che annaspa confusamente, è un paese narcotizzato, del tutti contro tutti, senza nemmeno più una mezza idea, una parvenza di valore a cui aggrapparsi. Un paese sfiancato, che ha la merda fino al collo e nemmeno se ne accorge.

Sono stanco di aspettare

15/01/2009

vecchiE sì, sarò pure un cinico ma non ci posso fare niente.
Scopro che poi, sono notizie di questo tipo che alleviano il mio umore anch’esso sempre più PD dipendente; non ci posso fare niente, mi rimprovero, mi dico che non deve accadere, che in fin dei conti non si può ridere delle disgrazie altrui, soprattutto quando di mezzo ci vanno dei poveri vecchietti, mi dico anche che uno del PD non se lo può permettere di ridere sugli errori dell’avversario ma può gioire solo delle cose, eventualmente positive, che esso stesso è capace di costruire; è anche una questione di stile oltretutto.
Ma è più forte di me, non riesco a nascondere il sollievo che provo; è come se la parte cinica di me, lavorando con il bisturi, riesca a dividere perfettamente la parte buona da quella cattiva. Prende quella buona, quella fatta di sentimenti, di dispiacere, di sensibilità verso il povero vecchietto imbarazzato alla cassa del supermercato e la mette lontana da quella cattiva per non contaminarla, per salvaguardarla; poi prende quella cattiva, l’errore dell’avversario, la figuraccia del cantastorie Tremonti, lo spot pubblicitario sotto Natale e la apre per assaporarne lentamente i preziosi frutti. Con non senza imbarazzo tralascio il rossore delle guance del vecchietto quando si vede costretto a riportare sullo scaffale il prodotto che pensava invece di poter acquistare, e mi concentro su quello che egli può pensare in quei momenti, appena fuori. Penso a quel sentimento di rabbia, d’inganno, di ingiustizia, di delusione che si può provare, che monta forte, sempre più forte sino ad arrampicarsi fino al cervello. Chissà se si bestemmia, se si medita la vendetta, se questo basti per tirare delle conclusioni, se un fatto così increscioso venga appuntato in qualche angolino della memoria per poi essere ripescato al momento opportuno.
Ecco, tutto questo mi da un certo sollievo; vivo ormai di espedienti e non certo per colpa mia. Mi dico che in qualche modo devo aiutarmi, che non posso stare solo ad aspettare le parole del Pd che non arrivano.
Mi dico questo ma non basta. Mi sento sollevato ma non me lo perdono. Mi sento meglio ma non mi piaccio.

Ultimo disco per Antony and the Johnsons

14/01/2009

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… è impossibile non amare Antony Hegarty. Ho appena avuto il suo ultimo disco The Crying Light: intimo, accurato, consapevole.

Ascoltate Kiss my name

A volte capita

13/01/2009

Era importante ma non ci speravo molto. E invece è successo. Un miracolo, una specie di miracolo: l’articolo 29 del decreto anti-crisi è stato rivisto e sono tornate le detrazioni del 55% per chi realizza lavori di ristrutturazione a favore dell’efficienza energetica.
Un grazie particolare a quei 116 blog che aderendo alla catena, una catena lunga e forte, hanno saputo far sentire la loro voce ed hanno vinto.