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…alla finestra

03/12/2008

Se il PD proprio non riesce a stare dietro a tutte le cose, che almeno ne scelga alcune, poche, e che le batta bene e forte. Come questa ad esempio; altro che l’elemosina della Social Card o l’Iva di Sky. Eppure, tutto tace. Tutti a rincorrere la retorica del cazzo che vede gli italiani lanciati verso il suicidio collettivo perchè privati della loro partita di calcio. Di un partito che si flette su stesso, che preferisce suggestionare il pubblico più che indirizzarlo, che preferisce rincorrere la maggioranza sul suo stesso terreno, o quasi…non se ne sente il bisogno, per davvero.

Faccende private

02/12/2008

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E’ partito lo spot Sky contro l’ aumento dell’ iva proposto dal governo Berlusconi.
“Hanno superato il limite – si sfoga Berlusconi con i collaboratori – altro che mediazione. Fate sapere ai manager di attenuare i toni nelle prossime 48 ore, che si diano una calmata. Se le scordano, altrimenti, le modifiche”.
Ecco, questo è un chiaro esempio di come Berlusconi intenda la politica; tutto diventa immediatamente una faccenda privata, uno sgarbo personale, una mossa a tradimento.
“Questo non me lo dovevi fare, ora te la faccio pagare”- così gridavamo, da piccoli, nel cortile sotto casa, al nostro amico quando ritenevamo di aver ricevuto uno sgarbo, un’offesa. Poi la minaccia “torna sui tuoi passi, chiedi scusa, riconsegna le caramelle indietro e forse…altrimenti…”.

Il meccanismo è lo stesso, non cambia niente, una faccenda privata da regolare nel cortile delle Istituzioni, nella periferia dello Stato. Niente di più, niente di meno.

Un paese narcotizzato

01/12/2008

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In questo paese capita anche che il capo del Governo, nonché proprietario di Mediaset, crei grossi problemi al suo diretto concorrente, Sky, senza per questo suscitare lo sdegno di un’intera nazione davanti a tale conflitto di interessi.

Una morbida rassegnazione ammanta un ‘intero paese; su dieci persone, a mio avviso:

 due ne sono a conoscenza e ne sono enormemente irritati

 due ne sono a conoscenza ma senza irritarsi particolarmente,  facendo cioè scivolare il tutto fra le cose possibili

 due ne sono a conoscenza ma non se ne meravigliano, nel senso che il conflitto di interesse non è una pregiudiziale al buon governo, non è importante insomma

 uno addirittura percepisce il conflitto di interesse come una manifestazione di forza, di potenza, della stessa persone che ci governa e, anzi, proprio per questo, ha più probabilità di governare bene, di incidere positivamente nei nostri destini

 tre ne sono assolutamente all’oscuro, non sentono la notizia oppure se la sentono non la capiscono. Non sanno cosa sia il conflitto di interesse.

In America invece,  capita che un giovane Presidente di colore offra un ruolo importante a quella che è stata un’agguerrita concorrente per quel ruolo, a patto che,  suo marito, a sua volta ex Presidente e ora a capo di una fondazione, riveli l’elenco dei suoi finanziatori.

Una lezione di trasparenza e di stile per tutto il mondo, tranne che per l’Italia o perlomeno per gli 8/10 dei suoi cittadini.